Héctor Abad – L’oblio che saremo

FulmineQuando iniziai la scuola, con le sue regole ferree, mi sentii abbandonato e maltrattato. Come se mi avessero messo in prigione senza aver commesso alcun delitto. La odiavo: le file, i banchi, la campanella, gli orari, le minacce delle suore al minimo accenno di allegria o di voglia di libertà.

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